La lezione di Cinema
La lezione si è aperta con un palpabile entusiasmo tra gli allievi, la percezione di un’acquisita consapevolezza che ha contagiato il Docente, esaltato il suo credo. L’ambizione non è mai avventata se vi si riconoscono le condizioni, che altro non sono che le regole della sfida quotidiana con sé stessi: difficile ed illuminate come la risposta ad un Perché. Soddisfare la propria curiosità significa comprendere – non limitarsi ad apprendere -, dare spazio al “libero Pensiero” e la Fantasia.
Sara, 18 anni, timida ma molto determinata nelle sue scelte, seduta ogni volta ai primi banchi, non ha mai smesso di farlo da quando, ancora bambina, disegnava nuvole rosa senza cielo, scriveva versi brevissimi e bizzarri racconti prima di addormentarsi.
Spaziare con la mente è stata, come sempre, una necessità della mente (e dell’anima): l’immagine cinematografica – in divenire – per “abitare” quella – statica – dell’immagine pittorica di Caravaggio e van Gogh, i suoi preferiti; la narrazione della finzione, dentro quello della vita; l’incontro e l’interlocuzione ideale con il Personaggio, che rivela, ma più spesso nasconde, le sue ragioni.
la lezione
Andrea 26 enne – un diploma in elettronica industriale con ottimi voti, ma con un grande desiderio: diventare l’Attore dei film che gli piacerebbe vedere – ha lasciato per ultimo la lezione. Si è intrattenuto lungamente con il Docente sull’inebriante “follia” d’essere/diventare, convivere con le vite altrui attraverso una maschera; ma non quella che indossano tutti ogni giorno.
Silvia e Stefano, fratelli poco più che trentenni, tanto diversi quanto caratterialmente complementari, iscrittisi alla Scuola – a loro dire – con una buona dose di temerarietà, hanno rivelato quanto una passione frustrata – la loro – sia stato l’incitamento più vigoroso alla sfida, la negazione della resa. Impiegata di banca la prima, commerciante nel negozio di famiglia il secondo, avrebbero assecondato la loro propensione per l’espressione artistica molto prima se le circostanze, e la via, non avessero deciso altrimenti.
E poi: Chiara, Marco, Riccardo, Lisa, Massimo, con i loro “compagni di viaggio”: ognuno in cerca…
Per il Docente ed i colleghi che si sono susseguiti dopo di lui, si è trattato della condivisione dell’avventura della Scoperta; la “perlustrazione” del territorio misterioso dell’emozione; quello “vertiginoso” dei perché del talento e della vocazione artistica.
Il dissertare sulla “La commedia umana” di Honoré de Balzac, è stato addentrarsi nell’intimità delle sulle motivazioni di drammaturgo, ma anche di “cronista” del proprio tempo, e riservarsi uno spazio di riflessione sul presente.
La lezione
Studiare il “cinema dell’anima” di Ingmar Bergman e quello dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni, ha aperto il campo al pensiero dei grandi filosofi: da Platone ad Aristotele, da Kant a Wittgenstein. Vedere e rivedere le prove d’attrice e d’attore di Audrey Hepburn e Robert De Niro, Marlon Brando e Meryl Streep, è stato un appassionante viaggio dentro e oltre l’Identità – reale, immaginaria, agognata – di ognuno di noi.
Scoprire le “parole idee” della poesia simbolista di Jean Arthur Rimbaud, ascoltare i grandi musicisti dell’’800 e riscontrarvi influenze nelle composizioni di musica da film di Morricone – differentemente dalle contaminazione tra musicalità etnica e sonorità occidentali, presente nei brani di un altro Premio Oscar: Ryūichi Sakamoto – è stato vedere l’immagine filmica al momento della sua germinazione. Un sussulto!
La lezione non è terminata dopo le due ore previste, ma è perpetuata nella mente dei docenti e degli allievi, accomunati dall’ansia di tornare a scoprire, capire, inventare, sognare.
Quella che abbiamo narrato, in breve, è la nostra Lezione. Semplicemente. Vorremmo che lo fosse nelle aspettative di coloro che decideranno di prendervi parte, fornendoci il loro contributo di proposte, idee, fattività: un modo probante per sposare il nostro Progetto.
La lezione di Cinema